Riprese e tecnologie utilizzate per girare Avatar 2: La via dell'acqua
James Cameron, regista e produttore cinematografico, è stato il primo nel 2009 con Avatar a sperimentare e girare un film in 3D Fusion Camera, cinepresa digitale ad alta definizione 3D, sviluppata in circa 6 anni con la collaborazione di Vince Pace e Rob Legato.
Dopo circa 13 anni, Cameron, ritorna sui grandi schermi cinematografici utilizzando ed adattando la tecnologia CGI (Computer-generated imagery) in acqua per girare le riprese di Avatar 2.

Quasi tutte le riprese di Avatar 2: La via dell’acqua, sono state effettuate utilizzando la tecnologia CGI in circa 4 anni a partire dal 2017 presso il Media Campus di Manhattan Beach Studios (MBS), struttura di circa 84983.99 m² che comprende 15 teatri di posa.
Solo alcune riprese sono state effettuate in live action (azioni dal vivo con attori in carne ed ossa) per un periodo di 6 mesi in Nuova Zelanda, presso Stone Street Studios e Weta Digital, nel 2019.
La tecnologia CGI (Computer-generated imagery) presa singolarmente non è di per sé innovativa, poiché è già stata utilizzata in precedenza in moltissimi film tra i quali troviamo:
• Star Wars del 1977
• Jurassic Park del 1993
• Z la formica del 1998
• The Matrix del 1999
• Avatar del 2009
• Re Leone del 2019
• The Irishman del 2019
L’innovazione sta nel campo di utilizzo, poiché, finora questa tecnologia non era mai stata prima d’ora utilizzata in acqua.
James Cameron contrastando l’idea di molti suoi colleghi che premevano sul girare il film utilizzando il metodo classico, con cavi e strutture all’asciutto, ha deciso di creare un piscina di circa 350.000 litri nel quale effettuare le riprese subacquee per renderle il più veritiere possibili e per imitare la cinetica dell’oceano.
Le dimensioni della piscina corrispondono all’incirca con quelle della più grande vasca esistente in Giappone.

Per effettuare le riprese subacquee è stato utilizzato un set sottomarino molto complicato che ha richiesto molta formazione da parte degli attori sotto l’aspetto fisico e mentale per effettuare le riprese in acqua, dovendo trattenere il respiro per alcuni minuti.

Anche le attrezzature sono state adattate ed alcune sviluppate e create per soddisfare le richieste del regista.
Le principale apparecchiature utilizzate in Avatar 2 sono il blocco sensore tethered Sony VENICE, in grado di effettuare riprese in 8K o 6K.
Si pensa che per effettuare alcuni tipi di riprese, Sony abbia creato dei blocchi ottici scollegati dal corpo della telecamera e collegati a distanza con un cavo lungo fino a 6 metri.
Ma come hanno fatto a girare scene integralmente sott’acqua con risoluzioni elevate?
Utilizzando le classiche telecamere con l’utilizzo di cover protettive avrebbe sicuramente abbassato la qualità del video creando distorsione nelle varie immagini.
Il vero aspetto super tecnologico di Avatar 2 sta nell’utilizzo di Deepx 3D, rig subacqueo costruito dall’inventore e direttore fotografico Pawel Achtel.
Il rig Deepx 3D è stato sviluppato con vetro l’utilizzo in vecchi obiettivi Nikonos da 15mm sviluppati da Nikon per la fotografia subacquea.
Se Pawel non avesse costruito questa tecnologia, probabilmente Avatar 2 non sarebbe esistito o non sarebbe lo stesso.

Insomma, tecnologie super all'avanguardia che hanno richiesto una spesa complessiva di oltre 350 milioni di euro, classificandolo al primo posto come film più costoso della storia.
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